Il volume di Stefano Arienti e Giovanni Ferrario presenta in forma di libro la ricerca dei due artisti, che si confrontano con alcune forme della realtà restituite dopo il loro passaggio attraverso i filtri del pensiero e delle trasformazioni tecnologiche. Dal ritaglio di fotocopie di alcuni volumi preesistenti, i due autori ricavano sottili figure di carta, fragili immagini di fossili animali e vegetali, successivamente scansionate, rielaborate, alterate. Il risultato sono opere e pagine in cui spesso la fonte originaria non è immediatamente riconoscibile, mascherata dietro un processo complesso che non si lascia percorrere a ritroso. Allo stesso tempo, il disegno e le manipolazioni di Arienti e Ferrario cercano di afferrare la labilità di una forma originaria, conservarla e restituirla in un corpo nuovo che appare improvvisamente. Accanto alla scientifica razionalità del disegno e della sua rielaborazione, la scelta di immagini di fossili umani, animali e vegetali lambisce il tema del macabro e della morte, svolgendolo contemporaneamente attorno allo squilibrio creativo della danza e al muto silenzio della polvere. La polverizzazione di questi corpi cartacei mostra infatti la singolare danza di piccole particelle su di un vetro trasparente: vedono così la luce animali immaginari e vegetali fantastici, dove la realtà della materia può astrarsi fino ad essere solo immagine sospesa. “La danza delle polveri” è stato concepito come libro d’artista e in quanto tale è stato realizzato in un’unica tiratura di 1000 esemplari e non verrà più ristampato. Con questo primo titolo Corraini Edizioni inaugura una nuova collana dedicata ai libri d’artista. Stefano Arienti (Asola (Mantova), 1961) vive e lavora a Milano. Dal 1986 ha esposto in mostre personali e collettive in tutto il mondo. Giovanni Ferrario (Milano, 1973) vive e lavora a Cogliate (Monza e Brianza). È professore presso l’Università Cattolica di Milano. Ha esposto, fra gli altri, presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e il MART di Rovereto.